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Benvenuti in queste pagine dedicate a scienza, storia ed arte. Amelia Carolina Sparavigna, Torino

Friday, February 21, 2025

Sulla fondazione di Torino

Torino, 21 Febbraio 2025

Dal 2018 sono passati anni. ANNI!!!
Ma ancora, ancora, BUON COMPLEANNO TORINO!?! Ogni 30 gennaio, salta fuori un sito o altro, che dice BUON COMPLEANNO TORINO!?! ANCORA?!
Chi dice BUON COMPLEANNO TORINO non ha la più pallida idea di cosa sta parlando.

E allora, ricordiamo che quella che appare come una novità, una pensata nuova da parte di un archeologo ed una astronoma di Torino, NON è una cosa tanto nuova, dato che l'avevo GIA' proposta nel 2012. E se qualcuno tira fuori che già Giulio Magli, l'archeoastronomo del Politecnico di Milano,  aveva detto qualcosa di simile, EBBENE, segnalo a tutti che quello che Magli aveva proposto nel 2007, delle città romane fondate col decumano orientato col sorgere del sole un dì di festa, NON è una cosa nuova. Ci ho impiegato tempo e molto studio per arrivare a trovare che Magli, nel 2007, aveva proposto nuovamente, senza però citare Nissen, quello che Heinrich Nissen dice nel suo libro DAS TEMPLUM, del 1869.

Ancora BUON COMPLENANNO? Ancora?!
E allora, lo dico di nuovo. La grande NOVITA' dei due Torinesi non è così nuova. La 'teoria' multidisciplinare è uguale a quella del 1869! OLTRE ad essere già stata proposta da me, nel 2012, per Torino. 

La teoria di Nissen, 1869, venne criticata. E le critiche sono ben fondate. MOLTO BEN FONDATE. Così ben fondate che nessuno, fino a quando Magli non l'ha riesumata nel 2007, nessuno ha pensato di applicarla! NESSUNO. Erano tutti cretini? NO di certo! Il testo di Nissen era sconosciuto? NO. NO. Era conosciutissimo. E allora ripeto, erano tutti così cretini da non aver intuito la portata dell'archeoastronomia? La SCIENZA dell'archeoastronomia ... Che scienza!

Qualcuno può dire: Eh, ma anche tu l'hai proposta... Cosa ne pensi allora della tua 'scoperta'? 
Penso che avrei dovuto controllare nel 2012. MA COL SENNO DEL POI SIAMIO BRAVI TUTTI. Mi sono fidata di Magli, un fisico, pensando che la lista dei riferimenti fosse esaustiva.
MA NON LO ERA.  MANCA NISSEN, DAS TEMPLUM, 1869.



Torino, 26 Dicembre 2018.

Nel 2012 avevo pubblicato un articolo dal titolo The orientation of Julia Augusta Taurinorum (Torino)  https://arxiv.org/abs/1206.6062 poi ripreso nel lavoro L'orientamento astronomico di Torino che trovate in Zenodo. In questi lavori si era proposto che per la fondazione di Torino, come città Romana, si fosse seguita una orientazione solare, ossia che la città fosse stata fondata secondo un rituale etrusco, con la sua via principale, il decumano, allineata col sorgere del sole (al tempo dei Romani, per dire che un rituale era antico, si diceva che era etrusco anche se non era così). Una volta tracciato il decumano si procedeva a limitare i vari lotti del terreno con la centuriazione. Essa consisteva in una griglia di strade parallele e perpendicolari.
Per trovare l'orientazione solare, avevo così misurato l'angolo del decumano, l'attuale via Garibaldi, su una immagine satellitare. Ecco la Figura 2 dell'articolo.

"The decumanus is the hypotenuse of the triangle. Measuring a and b we find the angle. From
the figure we have an angle of 25.8 degrees." 

Si era poi calcolato l'azimut del sorgere del sole, che, confrontato con l'angolo del decumano, fornisce due date, quando il sole si allinea col decumano.


 Sunrise amplitude  and hour angle at Torino as a function of the days from equinox. The angles are in degrees from East-West direction. 

Avevo trovato che il sorgere del sole è orientato col decumano di Torino il 30 Gennaio ed il 10 Novembre. Secondo il rituale etrusco, ovviamente: in tal rituale, l'augure/gromatico si poneva in relazione al sole nascente e determinava l'orientazione della città (vi veda quanto detto sulla centuriazione in questa discussione su un forte romano in Britannia, e come vedere esempi di centuriazione nella  pianura padana).
Nel 2012 avevo seguito un approccio simile a quello dato da Giulio Magli, nella sua analisi delle direzioni delle città romane in Italia, ossia di proporre una possibile orientazione solare, senza considerare l'orizzonte naturale. Diversamente dal lavoro di Magli, avevo cercato, per Torino, di stabilire un possibile giorno di fondazione usando un'equazione che fornisce l'azimut del sorgere del sole sull'orizzonte astronomico. Quindi si erano dati il 30 Gennaio ed il 10 Novembre, come possibili giorni attorno ai quali l'agrimensore romano aveva iniziato il lungo processo di creazione della colonia.

Si può integrare in detto metodo l'orizzonte naturale. Come? Usando il profilo d'elevazione di Google Earth ed un software astronomico come SunCalc.org. Nell'immagine seguente vedete uno screenshot di questo software.

 (Nota: Software, versione 2020)

Se si usa il software SunCalc.org, si trova che il 30 Gennaio il decumano (Via Garibaldi) si allinea col sole, quando esso è alto 1.3 gradi (più o meno 0.25 gradi), ossia 1° 20', sull'orizzonte astronomico. In effetti, per Torino, l'orizzonte naturale è diverso dall'orizzonte astronomico. Ed il sole deve diventare visibile sull'orizzonte fisico, e quindi c'è la collina di Torino ad Est della città da considerare. Possiamo provare a usare Google Earth per misurare che altezza deve avere il sole per essere visibile dal centro della città romana. 


E' relativamente facile trovare l'altezza del sole. Si tira una lunga retta lungo il decumano. Si prosegue la retta oltre il Po fino alla collina. La retta ha associato un profilo d'elevazione. Dal profilo d'elevazione si ottiene, con un semplice calcolo, l'angolo per vedere il sole sorgere dall'orizzonte naturale dal centro di Torino. L'altezza del sole deve essere di almeno 2 o 2 gradi e mezzo.  Se confrontiamo la misura, col risultato del software SunCalc,org vediamo che c'è la differenza di almeno un grado. E quindi, nell'uso di software astronomici si deve andare cauti. L'accordo migliora se si prende la data del 3 Febbraio

 (Nota. Software versione 2020)

Ci sarebbe anche da compiere una piccola correzione dovuta alla variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre ma rientra nell'incertezza del profilo della collina. E poi valutare l'effetto della rifrazione atmosferica, e questo effetto è fortemente dipendente dall'altezza del sole. Per una altezza di due gradi è di circa 14'. Nell'articolo del 2012, avevo anche proposto un'altra ipotesi, ossia che Torino fosse stata orientata secondo uno schema ideale legato al solstizio d'inverno (troppo ideale, perché è una cosa mai menzionata nel rituale etrusco, di cui per altro si conosce molto poco).

Pubblicato l'articolo nel 2012, nel 2016  esso era riportato nell'articolo "Ipotesi sulla data di nascita di Torino" (dove nel titolo si parla per la prima volta del "compleanno" della città) 
Ci si riferisce all'articolo in Italiano che trovate al link

Giulio Magli aveva, nel suo studio sulle città italiche, proposto un possibile legame con le feste del calendario. E quindi avevo cercato delle feste. Quella che sembra più possibile sono le Calende di Febbraio, l'odierna Candelora.

Oggi 26 Dicembre 2018 sento il telegiornale regionale che dice che Torino è stata fondata il 30 Gennaio, a seguito di orientazione al sorgere del sole del decumano secondo antico rituale. La cosa mi sorprende assai, non avendo avuto alcuna informazione che ci fosse alcuno interessato a proseguire lo studio archeo-astronomico. Vedo che anche la Stampa pubblicava il 6 Ottobre 2018. "Ore 7,45: data e ora esatte incrociando archeologia, storia e calcoli astronomici. la scoperta di due studiosi che hanno condotto una ricerca multidisciplinare. Anche Torino, come Roma, ha il suo Natale. Che non è il 21 aprile 753 a.C., data tradizionalmente abbinata alla nascita della capitale. Iulia Augusta Taurinorum viene fondata il 30 gennaio 9 a.C. La scoperta, che potrebbe far riscrivere i libri di storia sulla città, ... continua".

Desidero precisare che nel 2012 avevo proposto il 30 Gennaio - insieme al 10 Novembre.  Non dato l'anno, perché esso era da determinarsi su basi storiche, e questo è un campo prettamente archeologico/storico. La fondazione di Torino è inoltre già discussa in letteratura. Non vedo possibilità con l'analisi della direzione solare, nei limiti delle incertezze sperimentali, di determinare l'anno. Lo stesso dicasi per la scelta tra il giorno di Novembre e quello di Gennaio (almeno per quanto riguarda le mie analisi). L'anno di fondazione è dato tra il 27 ed 25 a.C., in accordo - in quanto precedente - con una iscrizione che riporta l'anno del console Marco Lollio (21 a.C.).
Per quanto riguarda possibili feste e celebrazioni relative ai giorni proposti, quella più vicina al 30 Gennaio che avevo trovato era una festa che poi è evoluta nella Candelora.  La festa prossima alla data di Novembre e quella del Mundus. Dal poco che si è detto al telegiornale, ho capito che l'anno è stato definito con un legame alla dedica dell'Ara Pacis, il 30 Gennaio del 9 a.C.

Dettagli sull'Ara Pacis, li trovate su Wikipedia. "L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace augustea) è un altare dedicato da Augusto nel 9 a.C. alla Pace, nella sua accezione di divinità, e originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, luogo emblematico perché posto a un miglio romano (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). ... Il 4 luglio del 13 a.C., infatti, il Senato decise la costruzione di un altare dedicato a tale raggiungimento in occasione del ritorno di Augusto da una spedizione pacificatrice di tre anni in Spagna e nella Gallia meridionale. La dedica, cioè la cerimonia di consacrazione solenne, non ebbe però luogo fino al 30 gennaio del 9 a.C., data importante perché compleanno di Livia, moglie di Augusto."

Come ho detto in precedenza, il mio interesse principale è relativo al metodo. Per quanto riguarda ricerche storiche è campo di storici ed archeologi. Ma è certo possibile analizzare la letteratura a tal proposito.

Desidero scrivere ancora due cose.

1) Segnalarvi nuovamente l'articolo sulla Centuriazione, che spiega brevemente il metodo di limitazione del territorio dei Romani, ed uno che vi mostra come vederla nelle immagini satellitari.

2) concludere con alcune parole su Livia.
Come detto in Wikipedia, il 30 Gennaio è il giorno del compleanno di Livia, la moglie di Augusto. Livia Drusilla Claudia (Roma, 30 gennaio 58 a.C. – Roma, 28 settembre 29 d.C.) è anche conosciuta semplicemente come Livia. Durante la guerra civile, Livia aveva dovuto lasciare Roma. Tornò a Roma nel 39 a.C. e conobbe Ottaviano, che diventerà noto come Augusto dal 27 a.C. All'epoca Livia era sposata ed aveva già avuto il primo figlio, Tiberio, ed era incinta di Druso. Ottaviano divorziò dalla moglie ed obbligò il marito di Livia a fare lo stesso. Si sposarono a metà gennaio del 38 a.C..  Dopo il 14 d.C. Livia diventa Julia Augusta, avendola Augusto adottata nel suo testamento. Quel giorno Livia diventa, a tutti gli effetti, la capostipite della dinastia Giulio-Claudia. Fu infatti la madre di Tiberio e di Druso maggiore, nonna di Germanico e Claudio, nonché bisnonna di Caligola e trisavola di Nerone.

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PoSt del 31 Gennaio 2019 

Continuo la discussione, focalizzandomi in particolare sul  ruolo della collina nella datazione di Augusta Taurinorum. In merito si veda  https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1901/1901.00371.pdf 
Supponendo che la città fosse stata fondata partendo da un rituale che prevedeva la sua orientazione  - ossia l'orientazione della sua via principale, il decumano - col sorgere del sole, si deve considerare la relazione del punto di fondazione - detto Ombelico - coll'orizzonte naturale che lo circonda (tengo  a precisare che molti studiosi ritengono che l'orientamento delle città romane fosse dettato dalla topografia locale e non dal corso del sole). Supponendo un rituale legato al sole, la persona che decideva l'orientamento della città, si metteva in un punto preciso del terreno, l'Ombelico, determinato con buoni auspici (oppure, se si intende il senso pratico, nel punto topograficamente migliore).
L'orizzonte naturale di Torino non coincide con l'orizzonte astronomico. Quindi, per vedere il sole sorgere dalla collina, dal punto di fondazione, nella direzione di via Garibaldi, il sole deve avere una certa altezza (in gradi). Se guardate la Figura 1 (Fig.2 dell'articolo al link ) vedete che ho usato Google Earth, che fornisce il profilo d'elevazione corrispondente alla linea di vista lungo via Garibaldi. Il profilo d'elevazione ha alcuni "picchi".

Figura 1

Se prendo quello che vedete segnato in figura, con un po' di trigonometria, trovo che l'altezza del sole deve essere di 2.6°, per essere visibile dal punto, chiamato Ombelico, dove si suppone si ponesse il delegato alla fondazione della città per determinare la direzione del suo decumano. Se prendo il picco più alto, ma più distante, trovo un angolo di 2.3°. Devo prendere il picco più vicino, quindi, perché esso  "scherma" l'orizzonte astronomico di più di quello più lontano. Ecco uno schema per spiegare:

Schema 1
O è l'osservatore nell'Ombelico. Le due linee gialle rappresentano la linea di vista. O non vede (tratteggio) il sole sorgere da B, perché davanti c'è A. Lo vede sorgere da A quando è più alto. Nella figura seguente vedete la stessa cosa, ma questa volta immaginate i raggi provenienti dal sole. Data la distanza terra-sole li immaginiamo paralleli.

Schema 2

Data l’altezza di B e la distanza OB, se c'è solo la collina B, i raggi arrivano in O quando hanno la direzione data in figura. I raggi arrivano in O ed a sinistra di O, ma non a destra di O. Adesso immaginiamo la presenza anche della collina A. Mantenendo la stessa angolazione, nessun raggio arriva in O. Il primo raggio (quello rosso) arriva in O', a sinistra di O. Quindi i raggi arrivano in O' ed a sinistra, ma non a destra di O'. L'osservatore in O vedrà il sole quando i suoi raggi avranno l'inclinazione maggiore mostrata nello schema precedente (Schema 1).  
Ora, anche l'articolo che trovate al link https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1901/1901.08545.pdf  discute la fondazione di Torino con l'archeoastronomia. In arXiv:1901.08545 (*), l'articolo su cui si basano le notizie date in televisione e sulla Stampa, si considera la presenza della collina. Nell'articolo c'è la Figura 17:  si usa mappa, ossia una proiezione planare del rilievo effettivo, per determinare l'altezza che il sole deve avere per essere visto dall'Ombelico. Ho cercato sulla mappa nella detta figura i punti estremi della retta ed ho guardato con Google Earth il profilo di elevazione. I punti estremali nella Figura 17 di  arXiv:1901.08545 sono i pin gialli che vedete sotto nella Figura 2. Trovo una situazione analoga a quella che ho mostrato nella Figura 1 data sopra.

Figura 2

C'è un picco prima del picco più alto. Il picco più alto è a 8.3 km ed è la distanza che trovo nell'articolo arXiv:1901.08545 per il calcolo dell'altezza del sole per essere visibile dal punto di fondazione. Se uso il picco alla distanza di 8.3 km, quella di arXiv:1901.08545,  trovo un angolo di 1.7°. Se uso il picco alla distanza di 4.5 km, che c'è nel profilo d'elevazione, trovo un angolo di 2.6°.
Gli autori di arXiv:1901.08545 usano il picco a 8.3 km e quindi un valore di 1.7 per l'altezza del sole. Dopo correzioni dovute alla rifrazione ed alla metà del diametro solare ottengono l'altezza del sole di  1,09° = (1,7° - 0,34° - 0,27°). Con questo dato, partendo quindi da un valore di altezza del sole di 1.7°, assumono provata astronomicamente la determinazione dell'anno 9 a.C. di fondazione di Torino, considerando il valore dell'altezza del sole e discriminando tra 1.08° e 1.10°. Non concordo sull'angolo di 1.7°  usato per tal determinazione, perché come spiegato negli schemi dati sopra (Schemi 1 e 2), davanti al picco B c'è il picco A. Quindi, il valore usato per convalidare astronomicamente l'anno (9 a.C.) è sbagliato.

In ogni caso, indipendentemente dal valore errato di 1.7°, ritengo impossibile stabilire l'anno di fondazione con soli metodi astronomici. Cosa diversa è la datazione storico-archeologica.

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(*) Dating the foundation of Augusta Taurinorum ex sole.  arXiv:1901.08545


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PoSt del 29 Novembre 2019

Dopo ulteriore analisi dei dati ho trovato in arXiv:1901.08545 un altro errore. Si è confuso l'angolo di direzione, quello fornito dalle coordinate UTM, con l'azimut.  L'azimut solare deve però essere confrontato con un azimut.  Si veda la discussione generale  su angolo di direzione e decumano di Torino oppure
Su una datazione archeoastronomica recentemente proposta per la fondazione di Augusta Taurinorum, l'odierna Torino
Usando i dati della Fig.7 di arXiv:1901.08545 si ottiene l'angolo di direzione di 117.34°, che non è un azimut. Dato che il valore di quello che loro considerano un azimut è ancora maggiore del valore dell'angolo di direzione, e poiché gli autori non spiegano come tal valore è stato ricavato, si deve supporre che all'angolo di direzione sia stato sommato qualcosa. Cosa fanno allora gli autori in arXiv:1901.08545 per aumentare il valore da 117.34° al 117.68° che si trova nel loro articolo, non lo dicono. I dati GPS metrici in arXiv:1901.08545 portano ad un altro valore, che non è quello che usano per trovare la data. Con l'azimut giusto e l'altezza della collina giusta si arriva al 5 di Febbraio, come detto da Guido Cossard in Torino Città Celeste del 2018.

Dopo lungo studio e analisi, e quindi dopo aver considerato i testi dei gromatici e l'architettura di Vitruvio, dico che in primis, Torino è Città di Vitruvio. E' vero che l'orientazione solare è menzionata dai gromatici, ma essi non hanno mai detto che si fondavano le città il giorno di una festa importante. Questa è una deduzione, che non è supportata da alcuna prova storica, epigrafica o di analisi statistica che sia veramente tale. E' quindi assurdo pretendere di datare una città - ossia dare l'anno di fondazione - con la coincidenza con una festa.
E poi, la festa più vicina alla data astronomica, quella coinvolta in questa discussione, resta sempre e solo le Calende di Febbraio, come già detto nel 2012. Esisteva una festa per ricordare la dedica dell'Altare alla Pace (Ara Pacis). Augusto aveva scelto di dedicare l'Ara Pacis il giorno in cui era nata la moglie. Dopo le Calende, c'è la festa della Concordia. E' fondamentale evitare BIAS DI CONFERMA , ossia non finire con lo scegliere l'opzione che sembra apparentemente più opportuna per le proprie idee, ma che non è necessariamente quella giusta. 

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5 FEBBRAIO 2020

Osservazione  conclusiva.
Nel 2012 avevo proposto le date di allineamento, sapendo che la differenza poteva essere di qualche giorno. Mi ero sempre riproposta di fare l'osservazione diretta.  Per vari motivi, non ci sono riuscita. Comunque ci ha pensato il fisico ed archeoastronomo Guido Cossard. Cossard ed il suo team hanno fatto una serie di fotografie, il 4 FEBBRAIO 2020, del sole che sorge dalla collina di Torino. Non ci possono essere dubbi: il giorno prima e quello dopo, il sole non si può veder sorgere (ovviamente per via dell'altezza degli edifici della via). Il punto di osservazione della fotografia superiore è l'incrocio con Via delle Orfane, la seconda foto è presa in prossimità di Via della Consolata. 
Coi dati che si desumono, la data astronomica antica (ossia quella al tempo dei romani)  era il 6 FEBBRAIO. Non era il 30 Gennaio. C'è quindi la differenza di una settimana con quanto riportato dalla Stampa di Torino nel 2018, e con conseguente comitato con  torta di compleanno  in Municipio.




Fotografie sono cortesia di Massimo Brighenti e Alberto Cora. 4 Febbraio 2020.

Archiviato

Questa fotografia, con le lunghe ombre nitide, mi ha ricordato quanto letto sull'agrimensura. 
"The augurs following the Etruscan discipline (Grom. pp. 27, 166) divided the heavens and earth by the indication given by the sunrise; and as they faced the west, so as to look as the sun seemed to them to be looking, the first shadow cast by their own body or rod would give the direction for the east and west line. By the aid of the groma, posita auspicaliter, they drew the decuman, and then the kardo, at right angles (p. 170)."
E quindi questo chiarisce ulteriormente il passo latino: “Limitum prima origo, sicut Varro descripsit, a disciplina Etrusca; quod   aruspicesorbem   terrarum   in   duas   partes   diuiserunt,   dextram   appellauerunt   quae   septentrioni   subiaceret,sinistram quae ad meridianum terrae esset, ab oriente ad occasum, quod eo sol et luna spectaret, sicut [L. 28.1] quidam architecti delubra in occidentem recte spectare scripserunt.”
Con l'immagine si apprezza che l'agrimensore romano non poteva traguardare con la groma verso il sole con la luce negli occhi, ma traguardava in direzione dell'ombra.

February 8, 2020 (v1) Working paper Open Access
La Limitatio Romana: Alcune Definizioni
Sparavigna, Amelia Carolina;
Prima parte di una discussione sulla tecnica di agrimensura romana, detta limitatio o anche centuriazione. Si forniscono alcune definizioni. L'uso della groma, uno degli strumenti usati dagli agrimensori, sarà analizzato in dettaglio La discussione ha lo scopo di preparare ad una ulterior

Uploaded on February 8, 2020

Sunday, March 13, 2022

Kofun (Japan) in Satellite Maps

 Japanese Kofun in Maps given by a Spaceborne Digital Elevation Model based on Multiple Satellite Data Sets

In the proposed discussion we stress the possibility to use maps from Spaceborne Digital Elevation Models (DEMs) to analyze the locations of Kofun, the ancient tombs in Japan. Some of these tombs have the form of very large tumuli. The  Digital Elevation Model here used is that proposed by Yamazaki, Ikeshima, Tawatari, Yamaguchi, O'Loughlin, Neal, Sampson, Kanae and Bates, in the Geophysical Research Letters, 2017, and implemented at the web site it-ch.topographic-map.com . On Kofun and their orientation, a large literature in Japanese exists: we will give references about related archaeoastronomical studies too. Details about the burial chambers in the kofun having a keyhole-shape are given. The presence of two burial chambers inside is giving a direction coherent with the long axis of the tumulus. We will also recommend the reading of detailed discussions (in Italian), that have been provided by G. Poncini in the Enciclopedia dell' Arte Antica  (1995) and M. Hudson about archaeology in Japan 2002.  Literature on the funerary rituals of the Kofun Period are also proposed.

https://it-ch.topographic-map.com

Contents: Introduction - Early Japan - La tomba dell’ Uji No Kami (in Italian and English) - Orientation of zenpōkōen kofun (first part) - DEM Maps - Orientation of zenpōkōen kofun (second part) - Due North, facing South - Due South, facing North - Keyholes in Arabia - Goshikizuka Kofun - Why two parts? - Princess Pimiko – Kofun Religion - Swords - Amaterasu (in Italian and English) -Yata no Kagami  - Ishikoridome no Mikoto - Magatama -  Insegne imperiali del Giappone - Torifune (in Italian and English) – The waves - Kofun (G. Poncini, in Italian) - Tipo Coreano (in Italian and English) -  Takamatsuzuka (archaeoastronomy) -  I cinque elementi (in Italian) - Shitennō and the four directions -  Three  periods (Britannica) - Late Kofun Period - Misemaruyama Kofun (見瀬丸山古墳) -  Modifying the nature - Keyhole Tombs in Korea - Pits and corridors - Kofun (tumulus) (古墳) from www.japanese-wiki-corpus.org/ - Yŏngsan River basin keyhole-shaped tumuli - The entrance - Gunshufun Tumuli and Kinship in Late kofun era - Pit-dwelling-style stone lined chamber at the square end - Nintoku-tenno-ryo Kofun – Ancestors - A cluster - Archaeology in Japan (M. Hudson, in Italian) - Land of Rising Sun - Mirrors in Kurozuka Kofun - Nakayama Otsuka Kofun and others - Funeral rites  - Misasagi - Archaic funerary rites – Asobibe -  Satellite and LiDAR - Discussion on orientation - Hopewell culture - References 




Wednesday, October 6, 2021

Invito alla lettura - FALLACIE ARGOMENTATIVE di Giuseppe Sergioli

FALLACIE ARGOMENTATIVEdi Giuseppe Sergioli - ABSTRACT - Questo lavoro prende in esame le più note fallacie argomentative che verranno introdotte attraverso un ampio uso di esempi pratici, con lo scopo di mostrare al lettore come tali fallacie siano largamente impiegate nei più svariati contesti comunicativi. L’analisi critica proposta in questo lavoro metterà in luce come le fallacie abbiano il potere di rendere, talvolta, un argomento ben più persuasivo rispetto ad un ragionamento del tutto impeccabile dal punto di vista rigorosamente logico-argomentativo.

1. INTRODUZIONE - 2. ARGOMENTAZIONE - 3. AMBIGUITÀ E VAGHEZZA - 4. ARGOMENTI TENDENZIOSI - 5. LE FALLACIE EMOTIVE - 6. LE FALLACIE AD HOMINEM - 7. LE FALLACIE STATISTICHE - 8. CONSIDERAZIONI FINALI

"La prima classificazione delle fallacie logiche si deve ad Aristotele, che già nel “De sophisticis elenchis” [Colli 1955] identificò tredici fallacie, distribuite in due differenti categorie: fallacie linguistiche e non linguistiche. Da allora sia l’evolversi delle differenti tecniche argomentative che le varie circostanze di vita quotidiana hanno lasciato spazio" altro ancora.

"“In logica si è soliti riservare il termine fallacia a quegli argomenti che, pur essendo scorretti, appaiono psicologicamente persuasivi. Definiamo quindi come fallacia ogni forma di argomento che sembri corretta ma che, in seguito a esame, si dimostri non essere tale."

" ...   per quanto possa sembrare controintuitivo, alcuni errori logico-argomentativi, se usati con la giusta e adeguata maestria, possono rendere l’argomento più persuasivo rispetto ad un ragionamento impeccabile dal punto di vista logico-argomentativo."

Ambiguità - pluralità di significati. Lessicale: " Luca adora la pesca." Pesca (di pesci) o pesca il frutto? - Ambiguità di struttura:  "Sono andato a vedere un film con Jeremy Irons". Ma non lo è "Sono andato con Jeremy Irons a vedere un film".



Il discorso tendenzioso.   "Con la nuova XYZ, potrete percorrere ben 2000 km con un solo pieno di benzina". "In questo caso le locuzioni “ben” e “solo” non aggiungono alcun elemento essenziale all’informazione di base che interessa al consumatore (e cioè che la vettura XYZ percorre 2000 km con un pieno), ma coloriscono l’informazione data presentando l’offerta come vantaggiosa e tolgono spazio al consumatore per stabilire da sé se tale proposta sia davvero conveniente o meno". Ed ecco un giornalista - "Stavolta vi presenterete di fronte agli elettori con un programma finalmente chiaro?" - "Apparirà evidente al lettore come, l’utilizzo dei termini “stavolta” e “finalmente” nasconda il sottinteso conversazionale secondo il quale in precedenza il programma elettorale sia stato presentato in maniera oscura e insoddisfacente. In questo modo il giornalista, pur riconoscendo una certa chiarezza sulla presentazione del programma politico dell’intervistato, allo stesso tempo ne sta inesorabilmente screditando l’intero operato precedente".

Poi c'è la "fallacia del manichino", "per distogliere l’attenzione da quello principale. Per smascherare tale fallacia, oltre a una  ostante attenzione e ascolto, è utile notare come tali argomenti siano introdotti in maniera ricorrente da espressioni come “ma il punto non è questo” o “ma il vero problema sta nel fatto che…” o ancora “ma non si può negare che…”, che portano l’ascoltatore a distogliere l’attenzione da quello che era l’argomento iniziale". 

E molto altro, ma voglio dedicare l'ultimo spazio a questo. "Un’altra tipologia di fallacia ad hominem prende il particolare nome di fallacia dell’avvelenamento del pozzo. Come spiega John Henry Newman [Newman 2001] questo nome deriva dall’antica pratica di avvelenare i propri pozzi per bloccare le invasioni degli eserciti nemici ed è presa come esempio emblematico di tecnica tanto semplice da eseguire quanto devastante nei suoi effetti. Dal punto di vista argomentativo, questa fallacia consiste nel negare a qualcuno il diritto di esprimersi in merito a una determinata tematica, in virtù della sua appartenenza a una certa fazione o per mancanza di competenza nella tematica trattata". E  sono  i falsi esperti o quelli che sbagliano ma vogliono coprire il loro errore a usare tale tecnica. 

In parole povere, accade quando in una discussione l'interlocutore, a corto di argomenti, tira fuori un "ma cosa vuoi tu che ... " ed aggiunge qualche sfottò o, come accade molto più spesso, una denigrazione. Questo non ha nulla a che fare con le tesi in discussione o gli argomenti dibattuti.  Supponiamo che, ad una persona che palesemente sbaglia, si faccia notare l'errore. Questa persona ammetterà l'errore? No? Oltre a far notare l'uso di fallacie argomentative, ci si prepari allora a sopportare la serie di argomenti ad hominem.

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Può, un fisico parlare di virus? Sì. Analisi di dati e previsioni sulla quarta ondata. Analisi di notiizie su riviste scientifiche e news.




L'intervista al Nobel per la Fisica Giorgio Parisi del Marzo 2021. Parisi parla anche di possibile  quarta ondata guidata da nuova variante (quella che è iniziata in Inghilterra a Luglio 2021, variante Delta). 
A Ottobre 2021, https://www.worldometers.info/coronavirus/country/italy/https://www.worldometers.info/coronavirus/country/uk mostrano andamenti  molto diversi. Parisi discute del ruolo e del tipo di vaccino usato in UK ed in Italia.

Il Fatto Quotidiano riporta (5 Ottobre 2021) sulla discussione tra Giorgio Parisi e Matteo Bassetti.
“Era il 4 marzo 2021 e Giorgio Parisi, oggi insignito del premio Nobel della Fisica assieme a Syukuro Manabe e a Klaus Hasselmann, fu protagonista di una vivace polemica con l’infettivologo Matteo Bassetti, nel corso della trasmissione “L’aria che tira” (La7). Lo scienziato spiegò che il calo dei contagi in Inghilterra era dovuto, in primis, alle misure restrittive e al lockdown e in seconda analisi ai vaccini, suscitando il dissenso di Bassetti, che pochi minuti prima aveva duramente criticato la campagna vaccinale in Italia”. … Il fisico sottolineò: “Io so leggere i dati, anzi la mia specialità è leggere i dati. E i dati inglesi dicono una cosa chiarissima, che è l’opposta di quello che ha detto il dottor Bassetti: la diminuzione enorme dei casi è cominciata prima della campagna vaccinale, che non poteva produrre da sola quel calo. La diminuzione di casi è dovuta al lockdown strettissimo che è stato fatto. Adesso sicuramente la campagna vaccinale può aiutare ed aiuterà moltissimo per la diminuzione di casi”. Parisi aggiunse che la campagna vaccinale italiana, ferocemente criticata da Bassetti, non si discostava molto da quella tedesca.




A Marzo 2021 Parisi parlava della situazione nel Regno Unito. L'analisi dati mostra che, quando il 5 Gennaio il Primo Ministro ordina il lockdown, il paese sta raggiungendo il picco della terza ondata (o recrudescenza della seconda, se si preferisce). Il picco dei nuovi casi giornalieri è stato raggiunto esattamente l’otto Gennaio 2021. Il numero di casi giornalieri si dimezza a fine Gennaio (il . Al 5 Gennaio del 2021, solo il 2% della popolazione del Regno Unito aveva ricevuto una dose di vaccino. Il 26 Gennaio era il 10% ed il 5 Febbraio era il 16 %. Quando il valore del picco si è dimezzato, poco più del 10% della popolazione aveva ricevuto una dose di vaccino. 
I dati sono congruenti con le affermazioni di Parisi su lockdown e vaccinazioni.




Il Corriere dello Sport riprende la questione il 5 di Ottobre.
“Parisi, in particolare, rispose a Bassetti sul fatto che fosse andato tutto storto per ciò che concerneva le misure restrittive e il lockdown: "Io so leggere i dati, anzi la mia specialità è leggere i dati. I dati inglesi dicono una cosa chiarissima, che è l'opposta di quella che ha detto il dottor Bassetti. La diminuzione enorme dei casi è cominciata prima della campagna vaccinale, che non poteva produrre da sola quel calo. La diminuzione dei casi è dovuta al lockdown strettissimo che è stato fatto. Adesso sicuramente la campagna vaccinale può aiutare ed aiuterà moltissimo per la diminuzione di casi". Bassetti rispose piccato: "Rispetto il suo pensiero ma i pazienti li curano i fisici o i medici?" e Parisi replicò: "Io leggo i dati. Guardi che a leggerli sono bravi tutti".  [fallacia argomentativa. Giorgio Parisi parlava di dati e non di cure]. 
Successivamente Bassetti aggiunse: "Abbiamo capito perché va così la campagna vaccinale in Italia. C'è qualcuno che pensa che in Inghilterra per il calo dei casi è servito solo il lockdown. Bene, se ne assumi le sue responsabilità. Tutto il mondo dice il contrario. Rispetto quello che dice un fisico, ma qui sulla mia scrivania ho due pubblicazioni che parlano dell’impatto straordinario delle vaccinazioni in Inghilterra e in Israele, ma il dottor Parisi dice esattamente l’opposto e sostiene che il merito è del lockdown. Allora non vacciniamo e facciamo i lockdown. Questo è il supporto e il suggerimento di un fisico"  [fallacie argomentative, mettendo in bocca a Parisi cose che il fisico NON ha detto]. Dopo la risposta di Bassetti fu Parisi a concludere lo scambio di opinioni: "Io ho detto che il primo motivo della diminuzione della curva è stato il lockdown. Questo calo è stato poi facilitato dal vaccino, ma non possiamo pensare che la diminuzione di un fattore 10 dal picco ai valori attuali sia data esclusivamente dalla vaccinazione. Il vaccino è efficace adesso, ma un mese fa non c’era. E i casi diminuivano anche un mese fa".

"Il neo premio Nobel per la Fisica sosteneva, ricorda Bassetti, "che in Inghilterra si fossero ridotti il numero dei morti e i casi grazie al lockdown. Io gli dicevo 'guarda che non è così ma è grazie ai vaccini' e mi pare che quello che è successo nei sei mesi successivi - rivendica - dia ragione più a Bassetti [dice Bassetti] che è un medico che a Parisi che è un fisico". Ed ancora “Sul fatto che lui sappia leggere i dati - chiarisce Bassetti tornando su una delle affermazioni fatte da Parisi in quel confronto tv - nessuno ha dubbi ma il fatto che l'epidemia in Inghilterra sia stata controllata dal lockdown è un'inesattezza scientifica. Io mi sono fatto una risata su Parisi ma anche oggi - afferma l'infettivologo - se mi dicesse la stessa cosa, seppure da Nobel della Fisica, riderei. E come ho detto ad altri premi Nobel che sbagliavano lo direi anche a lui".
Accampare ciò che è avvenuto nei mesi successivi è una fallacia argomentativa poiché non ha nulla a che fare col picco all'8 Gennaio 2021 nel Regno Unito, quando la campagna vaccinale era appena iniziata. "Se mi dicesse la stessa cosa, seppure da Nobel della Fisica, riderei" . Parisi aveva già replicato a Marzo, e non ha cambiato idea, evidentemente. Il fatto che abbia ricevuto il Premio Nobel per la Fisica non cambia la qualità dell'analisi dati sulla pandemia nel Regno Unito (marzo 2021). 





Adulta e vaccinata! Tanto per evitare fraintendimenti.


Tuesday, April 20, 2021

La carriera di Marco Lollio, console romano

La carriera di Marco Lollio, console romano: Esposizione della carriera di Marco Lollio, console romano. Esistono due iscrizioni relative al suo consolato. Una è a Roma, sul ponte Fabricius, l'altra è stata rinvenuta nei pressi di Torino, e mostra Lollio rimasto momentaneamente 'sine collega', come riportato da Cassio Dione.




Wednesday, December 23, 2020

Articolo del gruppo di ricerca su epidemiologia

Published: 17 November 2020

The κ-statistics approach to epidemiology

Giorgio Kaniadakis, Mauro M. Baldi, Thomas S. Deisboeck, Giulia Grisolia, Dionissios T. Hristopulos, Antonio M. Scarfone, Amelia Sparavigna, Tatsuaki Wada & Umberto Lucia 

Scientific Reports volume 10, Article number: 19949 (2020) 


A great variety of complex physical, natural and artificial systems are governed by statistical distributions, which often follow a standard exponential function in the bulk, while their tail obeys the Pareto power law. The recently introduced κ-statistics framework predicts distribution functions with this feature. A growing number of applications in different fields of investigation are beginning to prove the relevance and effectiveness of κ-statistics in fitting empirical data. In this paper, we use κ-statistics to formulate a statistical approach for epidemiological analysis. We validate the theoretical results by fitting the derived κ-Weibull distributions with data from the plague pandemic of 1417 in Florence as well as data from the COVID-19 pandemic in China over the entire cycle that concludes in April 16, 2020. As further validation of the proposed approach we present a more systematic analysis of COVID-19 data from countries such as Germany, Italy, Spain and United Kingdom, obtaining very good agreement between theoretical predictions and empirical observations. For these countries we also study the entire first cycle of the pandemic which extends until the end of July 2020. The fact that both the data of the Florence plague and those of the Covid-19 pandemic are successfully described by the same theoretical model, even though the two events are caused by different diseases and they are separated by more than 600 years, is evidence that the κ-Weibull model has universal features.

Sunday, December 20, 2020

Pubblicazioni

Per i miei articoli (su riviste internazionali con referee) sulla fisica dello stato solido, della materia condensata, cristalli liquidim image processing, e applicazioni del plasma a tessile e converting, vi chiedo la cortesia di utilizzare banche dati quali Web of Science  e Scopus, oppure il seguente link

https://www.disat.polito.it/personale/scheda/(nominativo)/amelia.sparavigna/(sezione)/ricerca_prodotti

Per i miei articoli su storia della scienza ed archeoastronomia (riviste internazionali con referee e working papers), elenco sarà forniti a breve.



A discussion of a geometric shape that became a symbol known as mandorla or vesica piscis, starting from a Pythagorean point of view

A discussion of a geometric shape that became a symbol known as mandorla or vesica piscis, starting from a Pythagorean point of view: Here we propose a discussion about the 'mandorla' or 'vesica piscis'. It is a type of 2-dimensional lens, that is, a geometric shape formed by the intersection of two circles with the same radius, intersecting in such a way that the centre of each circle lies on the perimeter of the other. The aim of the discussion is that of understanding when such a geometric shape became a symbol and when this symbol received a specific name. We will find that the name 'mandorla' was used long before the term 'vesica piscis', which is the Latin translation of the German 'fischblosen' (fish-bladder) used by Albrecht Dürer in his book on geometry. Therefore, the name invented by Dürer was not used by the painter for a sacred form. However, after the middle of the nineteenth century the term 'vesica piscis' exploded in literature. Its use was criticized and, at the same time, it was stressed that the proper term for the symbol is 'mandorla'.  Nonetheless, the 'vesica piscis' continues to be largely used in the sacred geometry, which ascribes symbolic and sacred meanings to certain geometric shapes and proportions. In the proposed discussion, we will also show that, recently, the 2-dimensional lenticular symbol has been related to the Pythagorean philosophy. It is told that the followers of this philosophy had the habit of using an apple for symbolic communications. Sliced across, the core of the apple is displaying a pentagram, but s...

Monday, October 26, 2020

Una disputa tutta sabauda sul segno zodiacale di Augusto

Monod, Tesauro ed il Capricorno, ovvero una disputa tutta sabauda sul segno zodiacale di Augusto

In questo scritto parliamo di due gesuiti al servizio della corte sabauda, Emanuele Tesauro e Pierre Monod, che si scontrarono in una disputa sul segno zodiacale di Ottaviano Augusto. Tesauro diceva Vergine e Monod diceva Capricorno. Se guardiamo ai recenti studi sul tema, aveva ragione Monod. Il suo approccio basato sugli autori antichi, di cui fornisce ricca documentazione, e sugli studi a lui noti è molto interessante per chi vuol completare la panoramica sull'argomento. Monod usa anche le immagini sulle monete per avvalorare il Capricorno come ascendente di Augusto e questo lo rende un Paul Zanker del XVII secolo, alla ricerca del potere nell'immagini usate da Augusto. 

Wednesday, October 21, 2020

La scopa di Occam, non il rasoio

https://www.fallacielogiche.it/10004-fallacie-logiche/330-.html

Questo sito propone lista e discussione di fallacie logiche. Una di queste è la "scopa" di Occam. 

(da “Strumenti per Pensare”, di D. Dennett, pag. 42)
"Il biologo molecolare Sydney Brenner ha inventato di recente un delizioso gioco di parole, introducendo la nuova espressione scopa di Occam, per descrivere il processo in cui i fatti scomodi vengono spazzati via, nascosti, da difensori intellettualmente disonesti di una qualche teoria. Questa è la nostra prima stampella esplosiva, uno strumento che ostacola il pensiero, a cui dovreste prestare la massima attenzione.
La pratica è particolarmente insidiosa quando è usata da propagandisti che rivolgono i propri sforzi al pubblico profano, poiché, come il famoso indizio di Sherlock Holmes del cane che di notte non abbaiava, l’assenza di un fatto che è stato spazzato via dalla scena della scopa di Occam può essere notata soltanto dagli esperti (…) nella foga della battaglia anche gli scienziati seri a volte non sanno trattenersi dal ‘trascurare’ alcuni dati che minano gravemente la teoria che prediligono. E’ una tentazione a cui si deve resistere, a qualunque costo".

Figuriamoci se non sono seri. Si brandisce la scopa di Occam!

Ecco un estratto da un articolo di Sydney Brenner (In 2002, he shared the Nobel Prize in Physiology or Medicine with H. Robert Horvitz and Sir John E. Sulston).
"Many of our discussions resorted to the use of Occam’s razor. This allowed one to formulate the simplest hypothesis by cutting away extraneous hypotheses. Of course, quite often neither the simplest theory, nor the most elegant (another popular word of the time), turned out to be right. We knew so few facts that quite frequently a hypothesis had to be stretched out to encompass them all. I found that many people were applying, what I called Occam’s Broom, which was used to sweep under the carpet any unpalatable facts that did not support the hypothesis."

Questo premio Nobel ha espresso in modo semplice e mirabile come persone in malafede invochino il rasoio di Occam con lo scopo di eliminare fatti ed elementi innegabili che disturbano le loro teorie. E giustamente, Brenner la chiama la scopa di Occam. Per nascondere sotto il tappeto le cose che non piacciono.

Quindi, se sentite qualcuno che insiste con il rasoio di Occam, attenzione. Può essere stato usato come scopa.

Tuesday, October 20, 2020

Il ratto del consenso

 L’inganno delle semplificazioni logiche: ecco a cosa stare attenti

"Il consenso non sempre viene accordato a chi ha ragione, ma spesso anche a chi la carpisce con le tecniche della retorica."

"Televisioni, forum online, social networks: la comunicazione è sempre più pervasiva ed esprime il proprio potere in maniera sempre più determinante. Lo sanno bene le agenzie di comunicazione che curano l'immagine dei politici e che hanno perfezionato l'arte oratoria fino a farla diventare una raffinatissima tecnica di consenso di massa. ... In tutti gli altri casi bisognerà invece fare attenzione: per questo riportiamo di seguito qualche esempio di fallacia logica usata per convincere gli spettatori ed "estorcere" approvazione (e voti). ... 

La reductio ad Hitlerum, espressione coniata da Leo Strauss, è anche un argomento ad hominem, ossia una strategia retorica attraverso cui si crea un particolare tipo di diversivo. Diventa ad personam quando il diversivo rientra nella sfera personale dell'interlocutore: "Credi che i vaccini non causino l'autismo perché tuo padre lavora per una ditta farmaceutica". Una particolare fattispecie di argomentum ad hominem è rappresentato dalla tecnica "Avvelenare il pozzo" nella quale l'attacco è preventivo e serve a dissuadere l'espressione di opinioni difformi: "Chi nega quanto ho detto, non ha mai aperto un libro in vita sua"....

E una scatola piena di inganni

"Logica, retorica, psicologia forniscono tanti strumenti che quotidianamente vengono utilizzati in maniera più o meno intenzionale". ... Irritare l'avversario per indurlo in errore o provocarlo ai tipici atteggiamenti che fanno passare "alla parte del torto" sono tecniche adoperate nei talk show tanto quanto nelle liti domestiche. A ciò si aggiungono domande poste in modo tale da confondere l'avversario, le esagerazioni, le metafore d'effetto e tanto altro ancora. Insomma, prima di esprimere un giudizio in maniera categorica, assicuriamoci di non dare ragione a qualcuno, ma che abbia ragione. Almeno secondo noi".

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 Nel titolo il "ratto" è il rapimento,  reato commesso da chi costringe con violenza, inganno o minaccia qualcuno. Non un grosso topo. Meglio  dirlo.